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Regole per una corretta gestione del frigorifero domestico

Come conservare i cibi in assoluta sicurezza.

Mangiamo in modo sicuro? Se i controlli previsti dalla legge garantiscono la sicurezza di ciò che compriamo, potrebbe essere il nostro comportamento a mettere a rischio il tutto. La conservazione, la manipolazione e la cottura che seguono l’acquisto rappresentano infatti punti critici nel corso dei quali i cibi possono deteriorarsi o venire contaminati da altri. Ma basta seguire alcune semplici regole, a partire da una giusta organizzazione del frigorifero, per non avere problemi.

Dove conservare gli alimenti?

Ogni alimento, affinché si conservi nel miglior modo possibile, va conservato in un luogo specifico. Frutta e verdura non mature possono essere conservate a temperatura ambiente, una volta che hanno raggiunto la maturazione meglio il frigorifero. I surgelati vanno riposti nel più breve tempo possibile, e comunque entro l’inizio dello scongelamento, nel reparto a -18°C per mantenere la data di scadenza impressa sulla confezione; se è iniziata la fase di scongelamento questa deve essere proseguita in frigorifero e una volta terminata il prodotto va consumato al più presto. Gli altri prodotti vanno in frigorifero, prestando attenzione alla loro disposizione.

Un ripiano per ogni cosa.

Mai mischiare i vari alimenti e prestare attenzione a mantenere separati anche i cibi crudi da quelli cotti, per evitare una contaminazione di questi ultimi.

Frutta e verdura
vanno riposte nel cassetto loro dedicato, senza che siano precedentemente lavate. La presenza di acqua, infatti, favorisce lo sviluppo di germi.

Nel ripiano superiore al cassetto della verdura, generalmente la parte più fredda del frigo, vanno posizionati la carne e il pesce. La conservazione è massimo di 24 ore per il pesce; stessa durata per la carne macinata mentre si sale a 48 ore per il pollo e il tacchino e a 72 per l’altra carne fresca e per gli affettati non confezionati.

Uova, latticini, dolci a base di crema e panna richiedono una temperatura di 4-5° C e vanno nella parte centrale del frigorifero. Stessa collocazione per quei prodotti che vanno conservati in frigo dopo la loro apertura.

I prodotti che richiedono solo una leggera refrigerazione, come il burro e le bibite, vanno nelle mensole dello sportello.

Attenzione ai contenitori.

Prima di riporre gli alimenti in frigo è opportuno sistemarli in contenitori puliti. Lì dove possibile è preferibile mantenere le confezioni originali, in modo da conservare la data di scadenza ed eventuali indicazioni che vi sono riportate. Per la carne e il pesce è bene scegliere contenitori che non permettano la fuoriuscita del liquido di sgocciolamento, che può contenere germi pericolosi.

Dal fornello al frigorifero.

Due ore è il tempo massimo tra la cottura di un cibo e la sua conservazione in frigorifero. Superato questo intervallo di tempo gli alimenti possono andare incontro a problemi igienico-sanitari. Ma lo stesso deve essere posto in frigo solo una volta che si è raffreddato completamente, operazione che può essere favorita con l’immersione in bacinelle di acqua fredda.

Se il cibo viene messo nel reparto del superfresco (-18°C), scrivere sulla confezione il contenuto e la data di congelamento.

Per aumentare la sicurezza dei cibi a livello domestico, compresa la corretta gestione del frigorifero, puoi frequentare i corsi del dr. Stefano Trovò organizzati da CHRI.VA., società che si trova a San Cesareo (Roma) in via Filippo Corridoni 42/44. Per avere tutte le informazioni sul corso chiama numeri 06.9570135  e 334.7136039  o scrivi all’indirizzo amministrazione@chriva.com. Siamo aperti dal lunedì al venerdì con orario 9-17.30.

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