Alcune informazioni utili su un rischio concreto per tutti.
La legionella indica un gruppo di batteri, di cui sono state identificate oltre 60 specie suddivise in 71 sierotipi, che causa nell’uomo la febbre di Pontiac e la Malattia del Legionario. Debellare la sua proliferazione è possibile con piccole accortezze che andremo a vedere dopo aver analizzato le conseguenze del contagio con l’uomo.
La febbre di Pontiac…
Simile a un’influenza, la febbre di Pontiac – prende il nome da un’epidemia febbrile che si è sviluppata nel 1968 a Pontiac nel Michingan (Usa) – si manifesta in 1-2 giorni e si risolve spontaneamente in 2-5 giorni. La febbre è preceduta da malessere generale, mialgia e cefalea.
…e la Malattia del legionario.
Ben più grave, con un tasso di mortalità tra il 5 e il 10%, è la legionellosi o Malattia del legionario. Questa malattia, che si manifesta come una polmonite e prende il nome dall’epidemia che nel 1976 ha colpito 221 membri della Legione Americana radunati al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia, viene contratta dall’uomo per via respiratoria tramite inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contagiato. Il tempo di incubazione va dai 2 ai 10 giorni. I soggetti più a rischio sono le persone di sesso maschile, anziane, con malattie croniche o con immunodeficienza acquisita. Per debellarla è necessaria una terapia antibiotica.
Dove si annida la legionella.
La legionella vive negli ambienti acquatici naturali (acque sorgive, fiumi, laghi) e artificiali. A causa della maggior concentrazione dei batteri sono proprio questi ultimi a essere i più pericolosi per il contagio umano. Ambienti a rischio sono quelli dove vi è ristagno d’acqua (impianti idrici), dove c’è erogazione di acqua anche se nebulizzata (rubinetti e diffusori delle docce, vaporizzatori), che prevedono il ricircolo dell’aria
(aria condizionata, torri di raffreddamento).
Gli interventi necessari per debellare la legionella.
Scoperti i fattori di rischio che portano allo sviluppo di colonie di legionella, è ora possibile vedere le azioni utili per debellare tale batterio. Il segreto è nella corretta progettazione, installazione e manutenzione degli impianti.
Per quanto riguarda gli impianti idrici sanitari in fase di progettazione bisogna evitare la realizzazione di punti morti, che favoriscono il ristagno dell’acqua, e di zone con portata troppo bassa, che rischiano di far diminuire pericolosamente la temperatura dell’acqua. Con i batteri della legionella che si sviluppano tra i 20 e i 50°C, è opportuno che l’acqua che esce dal rubinetto abbia una temperatura superiore a 55°C. Periodicamente inoltre va eseguita una disinfezione termica (con acqua a 70-80°C) della tubatura e la sostituzione delle guarnizioni usurate.
I serbatoi di accumulo dell’acqua, come gli scaldabagni, vanno periodicamente svuotati, puliti e disinfettati. Pulizia e disinfezione periodica anche per i filtri dei condizionatori.
Tutte le azioni per la prevenzione il controllo della legionella sono indicate nelle linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2015.
CHRI.VA., società che si trova a San Cesareo (Roma) in via Filippo Corridoni 42/44, tramite il suo laboratorio di analisi microbiologiche e chimiche, effettua la valutazione del rischio legionella. Per informazioni e preventivi puoi contattarci telefonicamente allo 06.9570135 o al 334.7136039 o scrivi all’indirizzo amministrazione@chriva.com. Siamo aperti dal lunedì al venerdì con orario 9-17.30.